T700 Extreme PRIME IMPRESSIONI

Antefatto e chiave di lettura

Dopo molto meditare ho preso la decisione di salutare la 701(2018), insieme abbiamo passato momenti bellissimi, ma era ora di cambiare e provare altro.
Dopo aver versato qualche lacrimuccia colgo l’occasione per farvi una comparativa un po’ sui generis dato che i mezzi appartengono a due segmenti diversi, ma ho letto che molti valutano i due modelli per passare(o tornare) al fuoristrada tranquillo quindi direi che l’argomento potrebbe risultare utile per una valutazione.
NB
Chiaramente si trattano di mie personali impressioni dettate dalla mia personale esperienza e dal mio personale gusto quindi tutto è opinabile e relativo.
Per avere una corretta chiave di lettura bisogna considerare il tipo di utilizzo che faccio della moto, quindi nello specifico percorsi scorrevoli e tracciati da enduro facile il tutto intervallato da trasferimenti su asfalto sempre su strade secondarie.

 

Estetica e forme

La 701 di serie ricorda in tutto e per tutto un enduro racing, quando in realtà si tratta di una moto da rally svestita e questo te lo ricorda molto bene quando ci salti sopra e banalmente affronti una svolta ad U…il raggio di sterzo ti ricorda subito la tipologia del telaio a traliccio e che la priorità dei progettisti non era certo la mulattiera.
Nella mia trasformazione diciamo che ho cercato di rendere giustizia al DNA Rally riportandola ad un estetica più consona, ma senza l’esagerazione dei serbatoi anteriori che sarebbero stati solo fastidiosi nell’uso nostrano.


Nella T700 ho ritrovato quelle forme e quei volumi quell’attitudine alla moto da deserto, lei che fin dal prototipo mi colpì al cuore anche se era alta un chilometro era stupenda e incarnava perfettamente la moto da rally.
Un cupolino che è il più bello tra le moto di serie del segmento, una sella lunga e un codino sfuggente e lo scarico basso tanto odiato per le cadute, ma da me tanto amato per quell’effetto “deserto” che dona alle moto del genere.
E dire che all’inizio vista dal vivo non mi era piaciuta nell’insieme, mi era apparsa troppo povera, troppo bassa quella coppa dell’olio.
Poi vista tutta kittata in mille salse ha fatto breccia…e pian piano l’ho rivalutata, fino a quando ho avuto l’occasione di provare la versione WR che mi ha sorpreso per la sensazione di moto poco ingombrante tra le gambe, nonostante il volume importante sembrava davvero di stare su un enduro racing un filo più larga di sella.

 

Il motore

Se in passato hai avuto come me una belva tipo il CRF450, allora anche il motore della 701 può sembrare un pelo addomesticato.
In effetti il motore della 701 è un prodigio KTM, non penso di sbagliare affermando sia il mono più potente al mondo, capace di esprimere un erogazione corposa, ma fluida fin da subito in basso per poi proseguire con un allungo infinito e velocità reali impressionanti !


Un gran motore dall’erogazione straordinaria, ma che mantiene un po’ di quell’atteggiamento da 450 racing che chiede gas, poco atto alle andature svagate e rilassate.
La T700 da buon bicilindrico (non esasperato) ha un motore più pacato, ma con sufficiente prontezza in basso e un’ottima fluidità turbata solo da un certo effetto on/off, ma niente di insopportabile.
Ha un tiro regolare e dolce che davvero ti permette di trotterellare ad andature scooteristiche e a me questo piace molto.
Ovviamente il risvolto della medaglia è che ha poco allungo e dopo un po’ mura, ma stiamo parlando di velocità oltre i 150 all’ora…quindi ben fuori dal mio range di solito utilizzo.

 

Telaio, sospensioni e assetto

La Husqvarna è notoriamente rigida di sospensioni, (cosa mitigata nelle annate più recenti) scelta probabilmente adottata per chi ne avrebbe fatto un uso prettamente stradale.
Per noi “dualisti” però a meno di non andare abbastanza veloci non risulta molto comoda e soprattutto la forcella in certe situazioni tende a scartare.
Altro appunto riguarda il raggio di sterzo molto ampio a causa del tipo di telaio a traliccio (molto largo in zona cannotto di sterzo). Quel bellissimo telaio pensato però per dare stabilità alle alte velocità, come si conviene ad una vera rally bike.
Aimè nell’enduro nostrale però queste caratteristiche risultano penalizzanti nei sentieri e nei passaggi stretti in generale, quindi pur essendo abbastanza stretta di fianchi l’agilità ne veniva penalizzata.
La prima volta che sono salito sul T700 (a dire il vero era una 700WR) mi ha stupito l’impostazione enduristica davvero molto simile ad una racing, sella pedane e manubrio al posto giusto e per una bicilindrica non è così scontato.
Altra nota positiva è il raggio di sterzo ridotto, ciò compensa molto bene i volumi più accentuati riequilibrando i due mezzi.
Oltre a ciò ho riscontrato un rassicurante equilibrio generale soprattutto nei passaggi stretti quelli dove non vuoi entrare nel canale profondo e cerchi disperatamente di passare sul bordo, ecco che in questi frangenti si apprezza un inaspettata capacità direzionale alla faccia della mole complessiva, cosa molto apprezzata.
La larghezza tra le gambe è subito avvertibile, ma ci si abitua presto, la direzionalità spingendo in piedi sulle pedane invece resta al 100% a favore della 701 che con un minimo accenno rispondeva a comando, al contrario sulla Tènèrè bisogna agire con più forza e decisione.
Il mono è piuttosto secco sulle piccole asperità, anche la forcella la avvertivo bella secca quindi ho ammorbidito di compressione e anche se il mono resta ancora piuttosto secco la forcella direi che ha un ottimo compromesso.
Anche forzando un po’ sulle buche e qualche saltino (per le mie capacità ovviamente) non sono mai arrivato al fondo corsa.
Per adesso mi tengo su un assetto morbido visto anche le gomme Pirelli Scorpion Rally STR, in futuro aumentando il tassello magari chiudiamo un po’ i registri.
La trazione su entrambe è ottima.

 

 

 

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